Sono trascorsi ormai 5 anni da quella terribile notte a L’Aquila. E la ricostruzione, promessa con toni enfatici dall’allora presidente del Consiglio, resta un miraggio.
In questo tempo, tanto tempo, è successo di tutto con il sindaco della città, Massimo Cialente, protagonista di annunci di dimissioni, successivamente smentiti dai fatti.
Con l’ausilio del blog di Primo Di Nicola, Camere d’Aria, ‘il Journal’ ricostruisce i numeri di un fallimento politico ed economico. La peggiore testimonianza è rappresentata dagli scandali che hanno colpito la ricostruzione.
Sono state stanziate risorse pari a 11,4 miliardi di euro, di cui 8,3 miliardi sono stati già impegnati. Quasi 5 miliardi, inoltre, sono stati messi a disposizione per l’assistenza alla popolazione colpita che è pari a 67.400 unità. Dal 6 aprile 2009, 43.500 persone sono già rientrate nella propria casa.
Il costo per il centro storico e le periferie ammonta in totale a 2,6 miliardi, di cui solo 0,6 per il centro storico.
Ma un numero fa vergognare più di tutti: oltre il 77% delle pratiche sono risultate “truffaldine” con costi gonfiati per le riparazioni delle abitazioni danneggiate.